Nel febbraio 2020, la Lombardia e Milano diventano l’epicentro europeo di una pandemia che mette a dura prova il sistema sanitario e la società, impattando sulla psiche della gente e obbligando a scelte politiche, economiche e comportamentali mai provate in Europa dalla fine della seconda guerra mondiale.

Prendendo spunto dalla mostra che la Biblioteca Braidense di Milano ha dedicato a Giovan Battista Piranesi, il più famoso incisore della storia dell’arte italiana, il documentario è una road story attraverso le città, i paesaggi e le vedute iconiche diventate patrimonio della nostra cultura visuale. Attraverso opere d’arte e riprese in ambiente, i novanta minuti del film ripercorrono l’Italia nel momento in cui fu la meta privilegiata dei membri della società colta europea tra la fine del Seicento e la prima metà dell’Ottocento.
Roma, Milano, Venezia, Firenze e Napoli, gli scorci delle campagne, delle Alpi, del Vesuvio con Pompei, delle testimonianze della Magna Grecia e dell’Impero, fino alle scene agresti e alle feste della tradizione popolare, rappresentarono una tappa obbligata per gli amanti della pittura, della scultura, dell’architettura, del disegno paesaggistico.
Il film documenta le opere che nei secoli hanno costruito l’immaginario dell’Italia affiancandole ai paesaggi che ritraggono e che sono ancora oggi mete di pellegrinaggio per i cultori del bello. Probabilmente, nessun momento come quello attuale ha, nella storia recente, una connotazione così legata al ritorno e una forza così determinata a riscoprire il Grand Tour. Se secoli fa era il modo per tornare al gusto del classico da cui la cultura occidentale è partita, oggi assume il significato di tornare all’Italia dopo che è stata epicentro europeo della pandemia. È da questa cicatrice, che si riapre il Bel Paese e il senso di riscoprirlo proprio partendo da chi lo scoprì intraprendendo prima di noi un lungo viaggio.

Italy 20202 – 90 min.

REGIA: STEFANO PAOLO GIUSSANI E FRANCESCO INVERNIZZI

DA UN’IDEA DI VITO SALINARO

Prendendo spunto dalla mostra che la Biblioteca Braidense di Milano ha dedicato a Giovan Battista Piranesi, il più famoso incisore della storia dell’arte italiana, il documentario è una road story attraverso le città, i paesaggi e le vedute iconiche diventate patrimonio della nostra cultura visuale. Attraverso opere d’arte e riprese in ambiente, i novanta minuti del film ripercorrono l’Italia nel momento in cui fu la meta privilegiata dei membri della società colta europea tra la fine del Seicento e la prima metà dell’Ottocento.
Roma, Milano, Venezia, Firenze e Napoli, gli scorci delle campagne, delle Alpi, del Vesuvio con Pompei, delle testimonianze della Magna Grecia e dell’Impero, fino alle scene agresti e alle feste della tradizione popolare, rappresentarono una tappa obbligata per gli amanti della pittura, della scultura, dell’architettura, del disegno paesaggistico.
Il film documenta le opere che nei secoli hanno costruito l’immaginario dell’Italia affiancandole ai paesaggi che ritraggono e che sono ancora oggi mete di pellegrinaggio per i cultori del bello. Probabilmente, nessun momento come quello attuale ha, nella storia recente, una connotazione così legata al ritorno e una forza così determinata a riscoprire il Grand Tour. Se secoli fa era il modo per tornare al gusto del classico da cui la cultura occidentale è partita, oggi assume il significato di tornare all’Italia dopo che è stata epicentro europeo della pandemia. È da questa cicatrice, che si riapre il Bel Paese e il senso di riscoprirlo proprio partendo da chi lo scoprì intraprendendo prima di noi un lungo viaggio.

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